Fin dalle sue origini più remote lo yoga viene inteso come un metodo di controllo psicocorporeo che mira a dominare e modificare i moti abituali del corpo, dei sensi e della mente. Il concetto di ritrazione sensoriale (pratyāhāra) è dunque il perno attorno a cui ruota gran parte del lavoro dello yoga, concepito come un moto ‘centripeto’, come un passaggio da una condizione frammentata, in cui i sensi si proiettano incontrollati verso i rispettivi oggetti, a una condizione in cui essi vengono dominati e raccolti.
Benché questa idea di controllo, introversione e pacificazione sia la cifra caratteristica di molti percorsi yogici, ascetici e meditativi sudasiatici, nello yoga moderno transnazionale essa sembra aver perso la sua forza e la sua attrattiva. Come possiamo rendere ancora attuale un tema così arduo come il pratyāhāra? È possibile addestrarsi al pratyāhāra già durante la pratica degli āsana? Che rapporto c’è tra il pratyāhāra e altre membra dello yoga, quali il prāṇāyāma e la concentrazione (dhāraṇā)? Nella tradizione del Viniyoga di Krishnamacharya (1888-1989) e di suo figlio TKW Desikachar (1938-2016), incentrata su una pratica posturale attenta e rispettosa, il pratyāhāra assume un ruolo primario, venendo realizzato in modo dolce e graduale, attraverso una serie di metodi specifici.
In questo seminario, di carattere teorico e pratico, verranno innanzitutto letti e commentati diversi passi tratti da testi classici, noti e meno noti, sul tema del pratyāhāra, a cui faranno seguito una serie di pratiche di āsana, prāṇāyāma, mudrā e dhyāna a essi ispirati.
La quota della singola giornata è 70,00, di entrambe 130,00. C’è da aggiungere la quota d’iscrizione (per chi non è tesserato/a YogaSegrate 15 euro). Al momento dell’iscrizione è necessario fornire i propri dati personali, se non si è già tesserati YogaSegrate.
Il pagamento potrà essere effettuato in contanti/carta di credito/bancomat in sede oppure tramite l’applicazione oppure attraverso bonifico bancario intestato a: YOGASEGRATE SSD A RL
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Chi è Marco Passavanti
Ha conseguito il dottorato di ricerca in Civiltà, società ed economia del Subcontinente indiano presso l’università «La sapienza» di Roma. Il suo campo di ricerca comprende la storia dello yoga nell’Asia meridionale, le tradizioni yogiche del buddhismo tantrico e dello haṭhayoga, e la diffusione delle pratiche yogiche e meditative in Occidente. Oltre ad aver pubblicato diversi articoli scientifici e monografie, ha curato la traduzione di alcuni importanti saggi, tra cui Le radici dello yoga, di J. Mallinson e M. Singleton. Paralleli alla formazione accademica ha coltivato lo studio e la pratica dello yoga secondo la tradizione del Viniyoga di Krishnamacharya e Desikachar conseguendo il diploma di insegnante presso l’ETY di Claude Marèchal. Da più di dieci anni è insegnante formatore presso l’AYCO di Roma e in diversi centri italiani, e si occupa di divulgare la storia e il pensiero filosofico delle discipline yogiche e meditative sudasiatiche.